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"C'è un contratto, non ci spostiamo"
 
            
        Quanto descritto dall’Amministrazione non corrisponde affatto alla  realtà: non ci sarà nessun trasferimento delle aule del Liceo Stella  Maris.
La delibera citata in conferenza stampa e la connessa volontà  dell’Amministrazione di sottrarre i locali suddetti, sono del tutto  arbitrarie anche perché in contrasto con un contratto legalmente in  essere.
L’utilizzo da parte del Liceo degli attuali locali della  Pirandello non è revocabile attraverso un atto unilaterale. A tal fine  la cooperativa ha avviato tutte le opportune iniziative legali, atte a  far rispettare il contratto in essere.
Non entriamo nel merito  dell’esigenza di una migliore funzionalità della segreteria dell’ISC  Regina Elena, ma sentiamo la necessità di denunciare che in sede di  trattativa siamo stati fatti oggetto di un trattamento iniquo e indegno,  che non ha tenuto minimamente conto degli interessi della collettività  legati alla fruizione del servizio scolastico da noi offerto e di tutti  gli obblighi normativi e ministeriali che uno spostamento di una scuola  Pubblica Paritaria, come la nostra, implica.
Sinteticamente, la  trattativa cui fa riferimento l’assessore Balboni, fatta in modo  superficiale e approssimativo, è in realtà consistita, in un anno e  mezzo, in una serie di incontri per lo più informali (una sola  convocazione ufficiale) sempre privi di proposte concrete e occasione  immancabile di prospettazioni del tutto generiche e vaghe.
Tale  trattativa, tra l’altro, è stata interrotta bruscamente  dall’Amministrazione stessa: è sufficiente dire che la delibera che  intende revocare l’uso delle aule della media Pirandello viene  addirittura prima (21 maggio 2015) di una proposta di contratto  (peraltro inaccoglibile) comunicataci solo il 1 giugno 2015, benché da  noi immancabilmente sollecitata nei vari incontri.
Gravissima,  inoltre, è la diffida a liberare le aule in data 1 luglio 2015, ossia in  pieno svolgimento di un servizio pubblico quale quello dell’Esame di  Stato.
Torniamo a ribadire che la Cooperativa ha attuato a proprie  spese miglioramenti della struttura affidatagli e ha sempre rispettato i  termini del contratto. È, a tal proposito, palesemente scorretto e  strumentale accampare la questione della gratuità di alcune utenze,  tanto più ad opera di un’Amministrazione che ha sempre dimostrato di  esserne completamente disinteressata, se non altro per non aver neppure  mai avanzato alcuna proposta di eventuale modifica delle condizioni  economiche del contratto in vigore.
Troviamo, infine, imbarazzanti  le dichiarazioni della Dirigente Boccanera che ancora una volta  confermano la totale e preoccupante mancanza di conoscenza del mondo e  della legislazione relativi alle scuole Paritarie. Sarà pure  intollerabile per lei che “una scuola paritaria sia trattata alla  stregua di una scuola statale”, ma la normativa dice l’esatto contrario.  Inoltre, sostiene che gli istituti secondari dipendono dalla provincia e  non dal Comune, ma ignora che la normativa si riferisce alle sole  scuole statali: per le scuole Pubbliche Paritarie l’Amministrazione di  riferimento è la Regione, cui compete in generale l’accertamento della  permanenza dei requisiti di Parità, lasciando ad ogni scuola Paritaria  la libertà di organizzarsi come meglio crede anche attraverso accordi  con qualsiasi ente, pubblico o privato.
In definitiva, non  tollereremo ulteriori atti di intimidazione, già abbondantemente subiti,  e, qualora fossero violati i locali senza nessuna autorizzazione, ci  vedremo costretti a ricorrere alle Forze dell’Ordine.
Pazzelli Marco - Dirigente del Liceo Paritario (Civitanova)
Orazi Claudio - Presidente Cooperativa "Consapevolmente" (Civitanova)
RASSEGNA STAMPA
- Cronache maceratesi (16/07/2015)
- Resto del Carlino (17/07/2015)
- Corriere Adriatico (17/07/2015)


