Continua la proficua collaborazione col giornalista Massimo del Papa che per quest'anno propone un serie di incontri su temi scottanti quanto attuali legati alla dimensione dei social: bullismo, dipendenza e gioco d'azzardo.
 
Questo il resoconto del primo incontro. 
 
"Sono state toccate tematiche sulla perennità, cioè il  permanere di contenuti anche sensibili in rete, con potenziale danno per  l'interessato, anche perché quei contenuti non evolvono, possono solo  venire "aggiornati" da ulteriori contenuti: ma se di natura diffamatoria  o comunque negativa, restano comunque a circolare. Con le classi prima e  seconda mi ha aiutato l'insegnante Anna Screpanti, che ha confermato  sue esperienze, riguardo a curriculum acerbi, relativi alle sue  primissime attività professionali, tuttora on line. Ho brevemente  spiegato la sentenza della Corte Europa dello scorso I maggio, sul  cosiddetto diritto all'oblio, che in effetti sostanzia solo la  possibilità, a determinate condizioni, di chiedere ai motori di ricerca  la deindicizzazione di un contenuto, cioè di rimuovere il link al  medesimo. Ho introdotto alcune dinamiche sul bullismo, proponendo nuovi  esempi tratti da Twitter, di individui che, per un solo messaggio,  frainteso, hanno visto distruggere la propria professione, identità, e  da ultimo vita nello spazio di un volo aereo. Su questo ho dovuto  dilungarmi e dovrò ritornare, perché i ragazzi sono sembrati molto  sorpresi. Alcuni di loro hanno reagito minimizzando il loro ruolo: "Ma  tanto a me chi mi si fila?". E ho spiegato che la dinamica non tiene  conto, in rete, del valore sociale dell'emittente il messaggio, ma della  volontà di attaccarlo, che può anche coagularsi per questioni  insignificanti.
Ho inoltre accennato, rispondendo a precise  domande, alle nuove tecniche di comunicazione emerse dopo i fatti di  Parigi, che hanno visto terroristi scambiarsi le informazione tramite  playstation; ma su questo punto, tecnico, dovò pure tornare nel prossimo  incontro.
Sono poi passato, sempre per ripasso, agli effetti  sul sistema mentale e cerebrale, nonché sullle attività della memoria a  breve, medio e lungo termine, dell'uso compulsivo dei dispositivi  elettronici e delle "app", i programmi che si sostituiscono anche a  normali attività di pensiero.
 
Nel prossimo  incontro vorrei sviluppare ulteriori questioni: la responsabilità di  mantenere una opinione, personale e non anonima, di fronte a un  possibile conformismo che la mette in ridicolo o in disprezzo, potendo  scatenare una campagna virale; la non necessità di esprimere proprio  ogni pensiero, ovvero la bulimia comunicazione, da non scambiare con  viltà o opportunismo; il confine tra legittima critica e pressione o  disprezzo verso l'altro - questo è un punto decisivo, già accennato di  passata martedì scorso - quando con pochi clic si può mettere in  ridicolo una altrui convinzione o attitudine; l'automatismo della gogna,  con relativa deresponsabilizzazione (se siamo un milione a distruggere  un individuo, la colpa non è di nessuno...).
 
Gli altri punti  che vorrei toccare la prossima volta sono: i nuovi social, alcuni dei  quali molto insidiosi; il concetto di rete 3.0, che ribalta la direzione  per chi naviga: da "tu vai in rete" a "la rete entra in te"  (consapevolmente o meno); il dibattito in voga in America e Europa,  ancora più urgente dopo gli ultimi fatti di terrorismo: chiudere siti  dannosi, dove viaggiano propagande pericolose e altro, oppure tenerli  aperti in modo da spiare chi vi si agita? Vorrei cogliere il sentire  degli studenti. Se avremo tempo, vorrei anche aprire due blog, uno per  blocco di studenti, in modo da spingerli poi a nutrirli autononamente  (sempre controllati da me) con riflessioni e memorie di punti emersi  durante gli incontri. Altrimenti, su questo ci concentreremo nel  successivo incontro del 15, perché è comunque una attività semplice ma  che richiede qualche tempo".